Porno Food: pornografia a tavola?
Morbosi, guardoni, voyeur, si perdono nella contemplazione degli spettacolari hamburger ipercalorici del foodshow EpicMeal o dei polli arrosto ammiccanti in pose “sadomaso” del volume “50 Sfumature di Pollo“. Sono i maniaci del porno food, la nuova tendenza che sta impazzando sempre più in rete.
Ma cosa si intende per porno food? Il “cibo pornografico” non è altro che la presentazione visiva dei piatti manipolata ad arte per amplificare il desiderio di mangiarli, mostrando, ad esempio, le immagini di cibi ricchi di calorie e grassi in modo elaborato e “lussurioso”. Così facendo l’oggetto-cibo arriva addirittura a suscitare un desiderio pari a quello dell’atto sessuale. In soldoni: la reazione di fronte alla visione di un’anatra cucinata dentro a un tacchino può essere molto simile a quella provocata dalla visione di un atto erotico!
Davanti al porno food non si riesce a far a meno di provare una sensazione di desiderio, di fame, ma anche di insoddisfazione, dato che non è raggiungibile. E come tutti gli stimoli di natura erotica, alza continuamente l’asticella della provocazione, cercando modi nuovi per catturare la nostra attenzione. E così i piatti diventano sempre più complessi e sofisticati e si fanno più avventurose e ardite le sperimentazioni gastronomiche.
Secondo un famoso principio di food marketing, sono due le vie per aumentare le vendite: “migliorare la qualità del prodotto o alterare la percezione che ne hanno i consumatori“. Non c’è dubbio che il porno food, che basa tutto il suo successo sulla spettacolarizzazione del cibo, abbia scelto la seconda strada.